Come direbbe qualcuno:

 questa si che è una bella domanda !

Beh, io risponderei : è colui che racconta e crea, al tempo stesso, ” Storie lunghe un giorno intero”.

Qualsiasi cerimonia può essere documentata e valorizzata in modo realistico ma soprattutto originale in un servizio fotografico realizzato su misura da un fotografo da matrimonio. Quest’ ultimo, infatti, interpreterà ogni singolo evento in modo da ottenere un’ impronta unica, capace di accendere ogni immagine di una vivacità espressiva fuori dal comune.

La qualità delle immagini, dunque, rappresenta l’ elemento determinate per il  potenziale comunicativo dell’ album realizzato dal fotografo.

Per quanto riguarda lo stile utilizzato per narrare un matrimonio, premetto che non esiste uno stile giusto o sbagliato perché la fotografia è soggettiva e molto personale. Ci sono sposi a cui piace essere letteralmente guidati in ogni mossa ed altri che invece preferiscono vivere la giornata senza (o quasi) interventi da parte del fotografo. Sono semplicemente gusti. Personalmente, lo stile nel quale mi rispecchio di più, è quello reportagistico.

Cosa significa reportage fotografico di matrimonio?

Il termine reportage, nel mondo dei matrimoni, è spesso usato impropriamente e, aggiungerei, anche fin troppo spesso. Si tratta di una parola che va di moda e per questo, il più delle volte, il suo vero significato si perde per descrivere stili fotografici che in realtà non si addicono molto al reportage fotografico di matrimonio. Interrogando, a tal proposito, Wikipedia, scopriamo che si intende per “reportage” un genere fotografico con regole ben precise: è una documentazione fedele di fatti ben identificabili.

La parola che colpisce è “fedele”, o autentico, preciso… ci sono un sacco di sinonimi da usare. Non appena la situazione viene alterata anche solo minimamente, non la si può più identificare come fedele.

Come si riconosce un reportage fotografico di matrimonio?

Lo si riconosce dalla sua naturalezza e spontaneità. Dall’assenza completa di direttive da parte di chi fotografa. La giornata del matrimonio scorre senza interruzioni da parte del fotografo che darà spazio alla sua creatività e tradurrà in immagini le situazioni e le emozioni che gli si presentano davanti e che attirano la sua attenzione.  Solo in questo modo si ha la certezza di avere una reazione spontanea ed una rappresentazione fedele della realtà al 100%.

Per arrivare a tutto ciò, però, la formazione nella nostra professione non è solo importante, è fondamentale. Credo che senza avere delle buone basi di cultura fotografica si arrivi fino a un certo punto, magari grazie all’esperienza e alla tecnologia, ma non si vada “oltre”.

Andare a mostre, partecipare a workshops e approfondire la storia dell’arte possono dare un contributo decisivo allo sviluppo di un proprio stile, di un modo personale di riportare la realtà.

E’ tutta una questione di passione!

Lo stimolo alla fotografia deve essere l’amore, ti devi avvicinare perché non ne puoi fare a meno. Sotto questo aspetto invidio bonariamente chi ha un altro lavoro perché può dedicarsi alla fotografia in forma pura, dettato soltanto da quello che sente senza scendere a inevitabili compromessi in funzione delle esigenze del cliente.

Fortunatamente nel corso degli anni, sono i clienti che scelgono me perché si sentono in sintonia con il mio stile e con il mio modo di raccontare. Questo mi permette, anche nei matrimoni, di essere me stesso.

E per chi mi chiedesse: che ne pensi del  fotoritocco ?

A tal riguardo, è doveroso fare un’ importante precisazione  in materia di post-produzione. Se su una foto si agisce semplicemente sulle curve per ottimizzare o personalizzare le luci e le ombre, i contrasti, il bilanciamento del bianco, si croppa entro certi limiti, allora sono pienamente d’accordo. In fondo in camera oscura si faceva esattamente la stessa cosa e, in questo caso, il fotoritocco è essenziale.

Se invece si inizia a togliere oggetti, a spostare cose o persone, a clonare gli sfondi, ad aggiungere elementi presi magari da un altro scatto, oppure a inserire nuovi aspetti grafici, allora non stiamo più ragionando in termini di fotografia, ma da quella che personalmente definisco “pittura fotografica”, proprio perché si sta creando qualcosa che non esisteva al momento dello scatto. Il reportage, dunque, è autenticità e va trattato con questo criterio anche in ambito di “foto ritocco”. Questo stile fotografico ha bisogno di accorgimenti atti ad ottimizzare ogni singolo scatto, cercando di accrescere il carattere emozionale di ognuno di essi.

La spontaneità è magnifica e riuscire a cogliere ogni sfumatura delle emozioni delle persone che si sta fotografando è estremamente avvincente.

Proprio per questo motivo è un gran peccato che ci sia una sorta di moda nell’identificarsi reportagista anche se in realtà non lo si è, perchè oltre ad amalgamarsi ad uno stile che non è il proprio, si crea anche e soprattutto una gran confusione nei confronti della coppia.

Il reportage matrimoniale si avvicina sempre di più al reportage giornalistico sia come idea a livello tecnico che come concetto a livello sociale.

Ci sono dei signori professionisti che sono in grado di raccontare l’evento matrimonio con un talento che niente ha da invidiare ad altrettanti bravi fotogiornalisti.Purtroppo ancora c’è l’idea stereotipata che i servizi di matrimonio siano basati su scatti patinati ed evanescenti, di spose spalmate sulla macchina e di sposi con la giacca sulle spalle, anche se c’è tutta una nuova generazione di fotografi che non scatta più così.

Infine, per la scelta di colui che ha in mano le chiavi del loro ricordo, consiglierei agli sposi, innanzitutto, di rendersi conto dell’ importanza della fotografia nel matrimonio. Molti la considerano come un fattore marginale. Si pensa alla chiesa, poi al vestito, poi al cibo, poi al viaggio di nozze e a seguire al fotografo. Talvolta sapendo che un amico o un parente si diletta con la macchinetta, non ci si preoccupa più di tanto fino a pochi giorni dall’evento.

In realtà, l’unica cosa che resterà del loro giorno saranno le fotografie e le fedi al dito. Tutto il resto si esaurirà alla sera quando torneranno nella loro casa. La maggior parte delle coppie ricorderanno molto poco di quel giorno, tutto sarà passato così in fretta, così velocemente. Le emozioni vissute, piano piano si affievoliranno fino a quasi scomparire.

Ecco l’importanza del fotografo e di un servizio che racconti quello che hanno vissuto, oltre all’esigenza di scegliere un vero professionista. Bisogna parlare col fotografo, capire se si è sulla stessa lunghezza d’onda, instaurare un rapporto che si avvicini all’amicizia perché è a lui che si affida il compito di fissare i ricordi di un giorno che non tornerà più.

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